Da alcuni anni emozionare e fare esperienze sono i nuovi trend dell’industria turistica non solo italiana. Visitare un luogo significa sempre più creare una relazione con la gente del posto, con la loro cultura e le loro tradizioni. Nuovi modi di viaggiare per una diversa accoglienza turistica all’orizzonte?
Ambasciatori del proprio territorio: raccontare emozioni
Da guida turistica credo di essermi sempre occupata di turismo relazionale ed emozionale, verso cui tanti attori del settore sembrano proiettarsi. Ho sempre pensato che fare della buona accoglienza turistica significasse mettere al centro del viaggio la persona, con le sue curiosità e passioni, il suo bisogno di relazionarsi e voglia di conoscere. E’ quello che ho sempre cercato di fare: raccontare e dare emozioni autentiche, emozionandomi. Credo di averlo sempre fatto per doti innate o per una certa sensibilità. Forse perché mi piace così tanto immedesimarmi nell’altro, capirne il punto di vista per poi trovare il giusto modo per interagire. Esercitare la professione di guida turistica ti fa un po’sentire come un piccolo ambasciatore di cultura e ciò é emozionante di per sé. Fare turismo vivendolo come esperienza emotiva migliora la percezione della destinazione turistica e ne senti tutta la responsabilità.
Raccontare con empatia
Una brava guida turistica sa raccontare e raccontarsi e può farlo in poco tempo. Ci sono modi e stili diversi e personali. Sembrerà strano ma anche nell’arco di un solo giorno è possibile creare un certo coinvolgimento, generando empatia con chi ci ascolta. Da un punto di vista professionale una guida turistica dovrebbe mantenere una certa distanza emotiva. Perché farlo in fondo? Alcune domande sulla propria vita privata, alcuni commenti potrebbero risultare invadenti, ma il tono ed i modi permettono di capire e di filtrare quelle curiosità che piuttosto servono a personalizzare i propri tour in termini di calore umano. In fondo noi apparteniamo con le nostre storie alla nostra terra. Le nostre esperienze, le nostre vite sono anche il risultato dei luoghi che viviamo e che sentiamo dentro di noi. Esse arricchiscono i nostri racconti e li rendono più veri.
Viaggiatori come persone
Anche i visitatori arrivano qui con il loro bagaglio di vita vissuta, con i loro racconti, ed i loro luoghi dell’anima. La bellezza del mio lavoro è anche questo: potermi sentire persona ed offrire ai turisti la stessa possibilità, ringraziandoli prima di tutto per essere arrivati fin qui e per “fare conoscenza”. Attimi, pochi giorni trascorsi insieme ma relazioni sufficienti per emozionare. Di quelle persone che ogni giorno avrai incontrato ne ricorderai i volti, gli sguardi, i sorrisi, le mani calorose, ma anche i consigli preziosi, i complimenti e le confidenze sorprendenti per la loro spontaneità. Alcune parole ti toccheranno il cuore e ti sorprenderai a volte nel raccontare cose di te molto personali. È un continuo scoprirsi a vicenda senza paura, un bisogno reciproco di riconoscersi come persone.
Turismo di profondità: la guida é un local
Soltanto con un tipo di approccio emozionale si può percepire il senso di appartenenza di una comunità al proprio territorio . Questo tipo di approccio è alla base di ciò che si definisce turismo di profondità. Chi meglio di una guida turistica del territorio può fare da tramite per immergersi nella realtà locale e far vivere esperienze nuove ma genuine ed autentiche? Si passerà dal viaggiare per vedere al viaggiare per fare al servizio di viaggiatori dagli interessi eclettici. Ben venga! E’ in questa nuova dimensione che la professione di guida turistica del territorio si colloca come cruciale per il futuro: é voce narrrante del proprio territorio, ne racconta l’unicità, vive e fa la destinazione turistica, la sua gente da local autentica ma anche con la competenza di un professionista dell’accoglienza turistica.
Voglia di ricominciare
In questo lungo periodo ” di attesa” ecco ciò che manca a noi guide turistiche, a quelle sentimentali come me : emozionarci, vivendo e raccontando emozioni. Tanti di noi lo hanno sempre fatto.
Chiamateci pure guida esperenziale, emozionale, relazionale o semplicemente locale. Per noi è lo stesso . E non vediamo l’ora di tornare per far vivere il bello del nostro paese.